Importanza del tratto vocale e dei suoi controlli nei musicisti a fiato
Strumenti a fiato
Gli strumenti a fiato sono stati inseriti nel gruppo degli aerofoni dalla classificazione Sachs-Hornbostel pubblicato per la prima volta nel volume 46 della Zeitschrift für Ethnologie, nel 1914.
Sono definiti tali perchè il suono si genera per una colonna d’aria in vibrazione. Se per alcuni l’aria è fornita da un serbatoio, come nella fisarmonica o in alcune componenti dell’organo, per gli altri il serbatoio è comunque rifornito dal soffio umano - zampogna, cornamusa,…- o derivato da un soffio che il musicista immette nello strumento da un’imboccatura naturale - flauti, ottavino, ocarina,…-, attraverso un’ancia semplice - clarinetto, sassofono- , doppia - oboe, fagotto - o un bocchino - i cosiddetti ottoni, tuba, corno, tromba, trombone,…-
La vibrazione dell’aria è condizionata da atteggiamenti delle diverse porzioni del tratto vocale - corde vocali, faringe, lingua, velo, labbra - a ridurre o aumentare i diametri dello stesso e di conseguenza governare il flusso emesso per come si vuole attivi il suono nello strumento.
Il controllo del tratto vocale nello strumentista a fiato è importante tanto e quanto il controllo uditivo : una lesione delle corde vocali, la presenza di reflusso faringolaringeo, un’errata dinamica linguale o velare possono essere fattori che condizionano l’apprendimento o la prosecuzione di una carriera, tanto quanto un’inavvertita perdita uditiva.
Valutazione per strumentisti a fiato : videofibroscopia orale + videorinolaringostroboscopia + esame audiometrico (tonale + HF)
Lo schema allegato deriva da https://coggle.it/diagram/YDqh7OANbThkQGYC/t/classificazione-degli-musicali-hornbostel-sachs