“Nel canto avrei voluto puregli studi antichi uniti alla declamazione moderna” G. Verdi
15 giugno, alle 21, ho tenuto un incontro Zoom, gratuito, aperto a quanti erano stati invitati il 22 aprile scorso al Convegno Internazionale di Studi Scienza e Arte della Voce, nella Sala Puccini del Conservatorio di Milano. Quell’evento, a conclusione di un progetto durato tre anni, “Scienza e Arte della Voce. Evoluzione ed attualità di un dialogo interdisciplinare nei testi del Conservatorio G. Verdi di Milano”, dove ho collaborato con il M° Cazzaniga, prevedeva interventi Autori Italiani e Stranieri ed i video saranno presto consultabili nel sito del Conservatorio.
Per ragioni di tempi di collegamento ridussi il tempo per il mio intervento finale, promettendo di riproporlo con calma. E siamo arrivati a rispettare l’impegno.
Abbiamo parlato dell’attualità scientifica di quei testi, nel confronto tra le osservazioni di Medici ed Insegnanti di Canto da fine Ottocento a Primo Novecento e le scoperte scientifiche coeve e successive in tema di voce.
Nel frattempo, gli incontri webinar e video del progetto stanno diventando capitoli di un libro che dovrebbe essere pubblicato dal Conservatorio entro l’anno.
Voglio riportarvi un attimo al momento che ci decise a questo progetto.
Ci eravamo conosciuti, come spesso accade tra Medici e Insegnanti, per discutere punti comuni e confrontare i rispettivi punti di vista. Nella ricerca in Biblioteca delle “radici” fu veloce risalire da Meano a Biaggi, Bilancioni, Nuvoli … e proprio in Janua Cantus, Giuseppe Nuvoli e Pio di Pietro citavano nel loro prologo l’utilità della fisiologia ed il pericolo insito nelle metafore, per chi studia ed insegna canto… citando per esteso Carlo Labus.
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