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Immagine del redattoreOrietta Calcinoni

40 ! Ma li dimostro??


Tesi Orietta Calcinoni


Il 20 luglio 2022 alle 15.30 saranno quarant’anni dalla mia laurea in Medicina e Chirurgia. In un’aula della Statale di Milano, con un caldo canicolare che aveva portato gli Esaminatori a togliersi le toghe - e ce ne avevano chiesto il permesso! - mentre ci ascoltavano esporre tremanti i nostri lavori. La loro riunione per decidere che voto meritavamo. A toghe e tocchi reindossati, la proclamazione nominale e la lettura collettiva del Giuramento di Ippocrate. Poi il lungo abbraccio liberatorio tra noi “neolaureati” e subito dopo quello con parenti ed amici. Ricevetti un girocollo con un diamante, gentilmente rubato di lì a meno di un anno, ed una macchina fotografica.


Di quella giornata rivivo soprattutto un momento. Sto per risalire in macchina, andiamo a casa per poi andare al ristorante - non c’erano serti di alloro o bouquet allora -, mano sulla portiera mi fermo un attimo : i sei anni, gli esami, la corsia, le corse da un’aula all’altra, da un esame all’altro, le notti a battere a macchina la tesi, laureata in tempo anzi tra i quattro più giovani di quell’anno… mi accorgo che quel minuto è l'ultimo momento di pausa, che da quel momento non si finisce, anzi, si comincia e davvero.


E sono cominciati. Quarant’anni di lavoro, di studio, di ricerca, di nuove strade, di - poche- strade solo apparentemente sterili, che invece avrebbero portato frutto più avanti, intrecciate ad altre -molte- inimmaginate, al problema di essere una donna che lavora, al vantaggio di essere una donna che lavora, ad una Medicina che, per noi della Olivetti 44 e della Texas come calcolatrice, era impensabile e che tanto ci affascina ancora e mi fa sperare in una “Medicina di Star Trek” che sarà ancora diversa…


Di lì a qualche settimana avrei cambiato - non poi così drasticamente - il mio percorso da clinico medico a foniatra-otorinolaringoiatra : forse un cambio di nomi, di fatto resto un Medico. Con una inguaribile curiosità, che quella macchina fotografica ben rappresentava, per i “bipedi” intorno a me. Ringrazio tutti i Pazienti ed i Colleghi che ho incontrato per il percorso che mi hanno portato a fare finora, e, per quanto mi riguarda, … AI PROSSIMI QUARANT’ANNI!


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